La Cattedra camerte del prof. Capizzano.

Per dieci anni consecutivi e cioè dal primo incontro risalente al 1987 fino al 1996, anno in cui appunto si celebrò il Decennale, la Cattedra camerte del prof. Capizzano ha organizzato incontri di studio sul Diritto agrario comunitario che presero il nome di Giornate camerti di diritto agrario comunitario. Si tratta dell'evento più importante che fece dell'Università di Camerino un centro culturale di riferimento per tutti i proff. e ricercatori nella disciplina del Diritto agrario, sia in Italia che in Europa e in parte del mondo, così come è documentato dai volumi pubblicati e dallle videoregistrazioni nonché dalle "Agende-consuntivo" della complessiva attività didattica (v. quella che riassume tutte le Giornate). In sinergia con le Giorrnate alle cui edizioni parteciparono centinaia e centinaia di persone e le altre molteplici iniziative, con la titolarità di un Corso permanente Jean Monnet di diritto agrario comunitario dal 1991 e la successiva attribuzione della Cattedra europea Jean Monnet, le attività complessive finirono col qualificare Camerino come sede di una Facoltà di Giurisprudenza di frontiera.

[Le autorità cittadine fanno quadrato attorno al prof. Capizzano, segno dell'estimazione sociale di cui godeva l'illustre docente]

Bibliografìa generale delle Giornate camerti di diritto agrario comunitario.
Ai nomi di illustri studiosi, colleghi italiani e stranieri (dalla Spagna al Costa Rica, all'Africa, alla Finlndia, alla polonia all'Argentina ecc) e uomini delle istituzioni comunitarie ( da Chioccioli , allora Direttore generale del Consiglio dei Ministri a Bruxxelles a D'Aloia a gallizioli e tanti altri) sono affiancati il tipo di partecipazione (intervento o relazione) ad ogni singola Giornata. Il presente documento costituisce un repertorio bibliografico sul Diritto agrario comunitario che non ha precedenti nella storia delle Università italiane.

Le "Giornate" per la ricchezza dei loro contenuti sono state anche oggetto di una tesi di laurea da parte della studentessa Liberti Tiziana che divenne collaboratrice della Cattedra.

Se il motto del Corso Jean Monnet è stato "giovani senza futuro e futuro senza giovani" sono il rovescio della stessa medaglia ci si deve chiedere a quali "giovani del domani e a quale domani dei giovani" abbiamo puntato nel corso di una più che trentennale esperienza universitaria che è venuta a maturità proprio nel momento in cui ad iniziare dagli anni '90, conquistata la riconoscenza europea di una "Cattedra" Jean Monnet mi sono sentito più libero dalle pastoie di un ambiente universitario sclerotico: dovevo rendere conto soprattutto alla Commissione CE che mi aveva gratificato e non alle autorità accademiche locali che purè, comunque, hanno sempre apprezzato il mio modo fortemente innovativo di fare didattica, gratificandomi a parole e senza fornire né mezzi finanziari né personale dipendente ad un "centro studi" che si era fatto apprezzare in tutta Europa e •fuori dagli stessi confini europei: le "Agende calendario" redatte annualmente parlano da sole a documentare un'attività imponente di cui hanno usufruito gli studenti conoscendo le culture di altri paesi dall'Argentina, al Costa Rica alla Polonia alla Finlandia ecc. stipulando accordi culturali e facendo conoscere la "filosofia del Corso" fuori dalle mura universitarie.

Didattica e attività della Cattedra Camerte

Il secondo gruppo attiene al profilo caratterizzante l’attività della cattedra Jean Monnet facente capo allo stesso Prof. Capizzano e cioè la proiezione all’esterno, in Italia ed all’Estero, dei contenuti dell’insegnamento e in unione con gli stessi studenti - aspetto quest’ultimo da rimarcare - trattandosi a volte di documenti preparati con gli stessi studenti e facendo da strumento di dialogo con 20 le istituzioni interne e comunitarie. Era questa la così detta attività extra moenia universitatis che si proponeva anche di incidere sulla società civile e che comprendeva oltre a viaggi di istruzione scientifica in Europa (dalle istituzioni di Bruxelles alla Corte dei Conti e di Giustizia di Lussemburgo) ed in Università italiane (ad esempio Padove e Verona) anche le famose cene conviviali, premio che seguiva – nella organizzazione fattane e gestite dagli stessi studenti – alla partecipazione ai molteplici seminari del Corso Jean Monnet (v. documentazione allegata). Il motto "extra moenia Universitatis" significava, quindi, che l'attività svolta all'esterno a beneficio degli studenti era per costoro non solo gratuita ma lo era anche per la stessa struttura pubblica universitaria che non spendeva una lira e le "trasferte" esterne della Cattedra erano solo simboliche per lo stesso docente: il sottoscritto può ben dire di non aver usufruito mai di fondi pubblici (la trasferta è in genere un modo per farsi pagare spese di viaggio ed altro e Capizzano è fiero di dire che mai ha usufruito di questo mezzo notoriamente nella prassi abusato). Anche quando da solo il prof. Capizzano ha partecipato "ad incontri di studio lo ha fatto a proprie spese relazionando -agi^tudenti il giorno dopo sui contenuti dei temi dibattuti e pubblicizzando gli stessi su "fondi" apparsi su Italia-Oggi e messi a disposizione in fotocopia agli studenti (v. ad es. il Conv. del 28-29 IX 2001 di Courmayeur org. dal Centro naz. Centro culturale Laura Serra "Due in altura"



Frontespizio del Decennale delle "Giornate" (17-20 maggio 1996)